Un salto quantico per arrivare davvero al quantum computing
Il quantum computing non è più soltanto un concetto futuristico, ma una tecnologia che inizia a mostrare il suo potenziale rivoluzionario. Come ha raccontato Metta dell’IIT in un’intervista a La Repubblica, l’unione tra intelligenza artificiale e simulazioni avanzate ha già portato a risultati straordinari: è stata individuata una nuova molecola capace di alleviare i sintomi cognitivi di alcuni disturbi del neurosviluppo, come autismo, sindrome di Down ed epilessia.
Si tratta di un passo importante non solo per la ricerca scientifica, ma anche per la società: un esempio concreto di come la tecnologia possa migliorare la vita delle persone. La molecola, sviluppata da una startup nata all’interno dell’IIT, si trova già in fase 2 di sperimentazione clinica, mostrando risultati promettenti.
Ma questo è solo l’inizio. L’intelligenza artificiale, integrata con le potenzialità del quantum computing, promette di accelerare in maniera esponenziale non solo la ricerca medica, ma anche i processi quotidiani in moltissimi settori: dall’ottimizzazione dei flussi di lavoro alla gestione dei dati aziendali, dall’analisi predittiva dei mercati fino al supporto nella creatività e nella produzione di contenuti.
Siamo di fronte a un salto quantico che porterà la tecnologia a diventare ancora più vicina al nostro vivere quotidiano, cambiando il modo in cui lavoriamo, comunichiamo e costruiamo il futuro. Certamente, con opportunità di tale portata arriveranno anche grandi trasformazioni sociali ed economiche, che potranno generare nuovi squilibri: professioni ridefinite, settori rivoluzionati, nuove domande etiche e necessità di regolamentazione.
Un tema particolarmente delicato sarà quello della cybersecurity: algoritmi di intelligenza artificiale e la potenza del quantum computing potrebbero mettere in discussione i sistemi di crittografia oggi utilizzati, aprendo scenari di vulnerabilità senza precedenti. Allo stesso tempo, però, proprio queste tecnologie potranno diventare la chiave per costruire nuove difese digitali più robuste ed evolute.
La sfida sarà quindi non solo tecnologica, ma anche culturale e politica: cogliere i vantaggi del quantum computing senza lasciare indietro nessuno, garantendo sicurezza, fiducia e sostenibilità.
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